Saresti contento se, per integrare cose inutili, dovessi disintegrare quelle utili?

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Il 10 dicembre 2010, Andrej Gejm ricevette il Nobel per la Fisica. Il riconoscimento, condiviso con Novosëlov, fu assegnato per i pionieristici esperimenti su un materiale bi-dimensionale chiamato grafene. Il grafene sta invadendo tutti i campi della tecnologia, dall’elettronica all’aeronautica, dalla medicina all’esplorazione spaziale, rivelandosi una vera conquista.
Andrej Gejm raggiunse questo importante traguardo anche grazie ad un altro riconoscimento che ha segnato la sua vita professionale, nel 2004, insieme a Michael Berry della Bristol University. Per aver fatto levitare una rana viva nel campo magnetico generato da un solenoide di Bitter, venne insignito dell’IgNobel per la fisica, il premio per le ricerche scientifiche più assurde.

Far levitare una rana viva con un magnete è tecnologicamente affascinante, ma serve veramente?

Non dobbiamo sottovalutare l’importanza di realizzare innovazioni tecnologiche che non siano fini a se stesse ma che se applicate possano rispondere ad un bisogno reale.

Quando l’integrazione è perfetta il risultato si vede

Quali benefici potrebbe portare un’automazione che integra operazioni che rallentano o complicano le tue attività? Ecco perché concentrandosi sull’integrazione delle operazioni di pre-analitica e di post-analitica, anziché su quelle analitiche, DxA 5000 è in grado di rendere semplice ciò che prima era complicato.

Integrazione vuol dire rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni. Per rendere perfetto il complicato workflow di un laboratorio di analisi, l’integrazione deve essere applicata dove realmente serve.

Un nuovo appuntamento col potenziale innovativo che la quarta rivoluzione industriale e DxA 5000 stanno portando con sé: quando si parla di integrazione in automazione, fino a oggi, l’attenzione dei laboratori analisi era focalizzata esclusivamente sulle soluzioni che prevedevano l’integrazione delle tecnologie preposte alla fase analitica. Per favorire una illusoria gestione SMART della provetta, si perdeva l’assunto principale complicando in realtà il processo: le soluzioni analitiche non necessitano di integrazione poiché, essendo comunque collegate alla linea di automazione, la loro gestione dovrebbe avvenire per definizione in maniera smart.
Il laboratorio diagnostico non si è mai focalizzato invece su quelle operazioni che hanno un impatto immenso sul workflow della provetta: il carico del campione, la sua caratterizzazione, la centrifugazione, il decapping, il recapping e il suo stoccaggio.
Prima, tutto questo avveniva con operazioni sequenziali su moduli indipendenti tra loro ma vincolati da linee di trasporto per poter trasferire la provetta da un modulo a un altro: oggi, grazie a DxA 5000, tutto questo avviene su moduli integrati. Perché integrare dove realmente serve è un valore aggiunto in un laboratorio analisi: un nuovo modo di fare automazione.

Incrementa l’efficienza del tuo laboratorio analisi integrando le operazioni oggi sequenziali di pre-analitica e post-analitica.

DXA 5000: Integrazione perianalitica

DxA 5000 garantisce un efficiente processo perianalitico grazie all’integrazione dei moduli preposti al completamento delle operazioni pre-analitiche e post-analitiche che sono caratterizzati da un ridotto ingombro espresso come superficie totale occupata in metri quadrati. Per operazioni pre-analitiche si intende il carico delle provette, la segregazione degli errori, la centrifugazione, il decapping/desealing, l’identificazione
colore tappo e volume. Per operazioni post-analitiche si intende lo smistamento, lo stoccaggio, la ritappatura/sigillatura, lo smaltimento.

Solo con DXA 5000 tutte le operazioni sono integrate in un unico modulo pre e post-analitico. L’automazione di quarta generazione, per sua natura, è in grado di esaltare al meglio il concetto di “integrato pre/post-analitico”, ovvero un sistema bilanciato in tutte le sue componenti e armonico nella gestione del processo, in grado di sfruttare al meglio tutte le risorse analitiche a esso collegate. Dove ancora vengono promossi secondo una logica obsoleta propria di una generazione passata, strumenti integrati collegati all’automazione, con DxA 5000 viene proposto un approccio più dinamico, flessibile e quindi efficiente sia nella normale routine che in caso di parziali fermi macchina.

Logica di integrato pre-analitico
Le unità pre-analitiche di DxA 5000 sono ingegnerizzate per massimizzare la velocità di esecuzione e l’efficienza di movimento in funzione della superficie occupata, rivoluzionando quanto accade nei sistemi di generazione precedente, in cui tutte le funzionalità pre-analitiche sono distribuite lungo la linea di trasporto.

DxA 5000 utilizza la logica dell’integrato pre-analitico in cui:
• in un unico modulo pre-analitico inferiore a 5 metri quadrati sono consolidate le funzionalità di carico, segregazione degli errori, centrifuga, decapper/desealer, identificazione colore tappo e volume senza l’utilizzo del sistema di trasporto;
• in un unico modulo post-analitico inferiore a 4 metri quadrati, sono consolidate le funzionalità di identificazione, smistamento, stoccaggio, ritappatura/sigillatura e smaltimento, anch’esse senza l’utilizzo del sistema di trasporto.

Oltre al vantaggio di ottimizzare lo spazio disponibile, gli operatori che già utilizzano DxA 5000 sottolineano come la scelta di una automazione dotata di integrato pre-analitico compatto di quarta generazione incrementi notevolmente la semplicità di controllo visivo e l’immediatezza nell’interazione, che nelle soluzioni precedentemente in uso risultavano più dispersive e caotiche dovendo muoversi lungo metri di linea di trasporto.

Paragonando le dimensioni dell’integrato pre-analitico di DxA 5000 con soluzioni similari di generazione precedente si conclude che DxA 5000 consente di installare funzionalità comparabili in uno spazio 3,5 volte inferiore rispetto al passato per la fase pre-analitica e 6 volte inferiore rispetto al passato per la fase post-analitica.

Ricostruiamo insieme
la centralità del paziente