E se tutti si ricordassero di te per un tuo errore?

 

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Perché il professor Dionysius Lardner, studioso irlandese autore di importanti opere quali i 133 volumi della Cyclopædia, nel 1838 pensava che non fosse possibile attraversare l’Atlantico con una nave a vapore o andare sulla luna?

E per quale motivo Darryl Zanuck, famoso produttore cinematografico di Hollywood, nel 1946 pensava che la televisione fosse solo una scatola di legno senza un futuro? E ancora, perché l’ingegnere americano Ken Olson nel 1977 dichiarò che non esisteva motivo alcuno perché qualcuno potesse tenere in casa un computer?

Non è sempre facile cogliere i segnali di una rivoluzione: spesso lo scetticismo ha portato a grossolani errori di valutazione, tanto clamorosi che la loro eco si riflette ancora oggi. L’aspetto più rilevante che emerge è probabilmente una sorta di diffidenza verso le nuove tecnologie che nasce dalla naturale resistenza dell’uomo al cambiamento.
E la paura del cambiamento si vince con la conoscenza.
Si sente dire:

“Un campione di sangue deve essere centrifugato per 10 minuti”

Può essere questo il nucleo di uno schema mentale oramai obsoleto?
Sorridere per le sentenze del passato quando la storia è compiuta è facile; ora che l’opportunità di pronunciarsi è nelle nostre mani: speriamo di non sottovalutare un cambiamento in modo tanto clamoroso!

In un ambiente complesso come è il laboratorio analisi, tutto viene svolto con maggiore tranquillità se “si è sempre fatto così”, sperando di dare certezze alla propria routine.
Ecco perché spesso si costruiscono schemi mentali che potrebbero portare a sottovalutare la potenza del cambiamento.
Perché si centrifuga una provetta? Quale parametro stabilisce la qualità del campione? Questo processo impatta sulle attività pianificate? Posso gestire velocemente le eccezioni? Posso centrifugare con un protocollo innovativo che permetta, a parità qualitativa, maggiore efficienza nel gestire le sfide quotidiane?

Appuntamento col potenziale innovativo che la quarta rivoluzione industriale e DxA 5000 stanno portando con sé: applicando un protocollo fast di centrifugazione di soli quattro minuti, a parità di qualità del processo, il valore aggiunto è quello di raggiungere una versatilità e una capacità di adattamento agli imprevisti senza precedenti: un nuovo modo di fare automazione.

DXA 5000: Centrifugazione fast

DxA 5000 garantisce un’elevata produttività della fase di centrifugazione espressa in tubi/ora grazie all’utilizzo di un protocollo di centrifugazione in grado di raggiungere la condizione di plasma povero di piastrine, così come definito dalle linee guida CLSI H21-A5 (< 10.000 PLT/uL).

Processi di quarta generazione
La centrifugazione è oggi riconosciuta come uno dei più problematici “colli di bottiglia”, in un laboratorio analisi, nel processo preanalitico di una provetta da dover gestire e affrontare.
Grazie ad una ingegnerizzazione rivoluzionaria nell’automazione di attività preanalitiche è stato possibile risolvere, una volta per tutte, questo assillante problema.
Grazie all’interconnessione di nuova generazione delle sue attività perianalitiche, il DxA 5000 applica tre semplici concetti a tutto il processo:
• protocollo di centrifugazione “fast”
(4.000g x 4min);
• 4 sistemi robotici indipendenti;
• processi paralleli di carico/scarico dei tubi verso le bascule di centrifugazione e carico/scarico bascule di centrifugazione verso le centrifughe.

Una concentrazione di piastrine inferiori a 10.000 per µL in soli 4 minuti
Le centrifughe con cui DxA 5000 è equipaggiato sono progettate per applicare un protocollo di centrifugazione rapido (protocollo fast) che consente di ridurre in modo significativo il TAT dei campioni gestiti in automazione. Sulla base di studi proprietari, le impostazioni suggerite per il profilo di centrifugazione su DxA 5000 sono:
• forza rotazione (g) = 4.000;
• tempo (minuti) = 4;
• valore riferimento raffreddamento (°C) 20.
Gli studi proprietari pubblicati in un poster presentato ad AACC 2017, dimostrano che l’utilizzo del protocollo “fast” 4000g x 4min consente di raggiungere la condizione di plasma povero di piastrine come prescritto dalle linee guida CLSI H21-A5, attestando la qualità di separazione del campione a una media di 8.700 PLT/uL,
e garantendo comparabilità di risultati rispetto al protocollo di centrifugazione standard senza generare emolisi.
È stata quindi introdotta su DxA 5000 la centrifugazione FAST, già utilizzata nei laboratori STAT, applicando un protocollo che – per ottenere un campione povero di piastrine secondo le linee guida internazionali (CLSI H21-A5) – prevede 4 minuti di centrifugazione a 4.000 g.
Niente di particolarmente innovativo per un processo manuale, se non fosse che questa caratteristica è stata inserita in un ciclo automatizzato di centrifugazione all’avanguardia che prevede processi indipendenti e paralleli, gestiti da quattro movimentazioni robotiche dedicate:
• robot di caricamento campioni negli adattatori della centrifugazione;
• robot di scaricamento campioni dagli adattatori delle centrifughe alla linea di trasporto;
• shuttle che spostano gli adattatori dalla zona di carico/scarico campioni alle centrifughe;
• robot di carico/scarico adattatori delle centrifughe dentro/fuori le centrifughe.
Le quattro movimentazioni avvengono senza ostacolarsi o rallentarsi a vicenda.

Ricostruiamo insieme
la centralità del paziente